Navionics Europe per iPad e iPhone. Nessun aggiornamento per le precedenti versioni.

La mia convinzione che non valga la pena di spendere più di qualche decina di euro per applicazioni iPhone e iPad si rafforza.

Navionics, con una discutibile scelta di marketing, ha deciso di sostituire il suo ottimo prodotto Marine Mediterranean, in vendita sull’Apple Store, con Marine Europe: una nuova versione del software cartografico per iPad e iPhone che ora include le mappe di tutta Europa. Il prezzo, per la versione iPad, è stato contestualmente alzato a 35 Euro (pagai 20 la versione ‘Mediterraneo’).

Sebbene non ritenga utile, per eccesso di distanza delle aree di navigazione, unire le mappe del Mediterraneo a quelle della Mar Baltico o del Golfo di Biscaglia, il nuovo prezzo potrebbe comunque essere giustificato dalla qualità dell’applicativo e dall’aggiunta di nuove funzionalità (ad esempio le foto dei marina e porti).

L’operazione contestabile e che impone qualche remora all’acquisto della nuova applicazione è la scelta di proporre un prodotto completamente nuovo anzichè offrire un aggiornamento della precedente versione.

Con il ritiro dall’Apple Store di ‘Marine Mediterranean’ non viene più offerta la possibilità, a chi aveva acquistato l’applicazione, di ricevere importanti aggiornamenti.

downgrade-ios

Capita di sovente che, a seguito del rilascio di aggiornamenti del sistema operativo iOS di Apple, anche le applicazioni stesse richiedano un qualche aggiornamento per continuare a funzionare. Fino a quando sarò sicuro che l’acquisto che ho fatto funzionerà sul mio device?

Un vero e proprio cartografico (hardware e software) nel tempo potrà diventare obsoleto e il proprietario potrà scegliere di comperarne uno più nuovo, più veloce, con maggiori funzionalità. Ma quello vecchio continuerà comunque a funzionare fino a quando deciderà di tenerlo.

Navionics, con la scelta adottata,  ci dice invece che l’utente iPad / iPhone acquista un diritto d’uso ‘a scadenza’. A buon prezzo, sicuramente, ma di durata incerta. Se l’anno scorso ho speso 20 Euro probabilmente a breve ne dovrò spendere altri 35 per continuare ad avere le funzionalità di cartografia nautica sul mio iPad.

Immagine di Creative Coffins

Immagine di Creative Coffins

Una scelta migliore, ad esempio, sarebbe stata quella di offrire l’aggiornamento gratuito con la possibilità di scaricare pagandole, attraverso gli acquisti in App, le mappe addizionali già comprese nella nuova versione per i nuovi acquirenti.

Non so quanto la decisione adottata sia frutto di una scelta consapevole di marketing e quanto dalla scarsa conoscenza di un mercato – quello delle applicazioni per device mobili multifunzione – ancora piuttosto nuovo e inesplorato.

Certamente contribuisce a intimorirmi nell’acquisto di applicazioni costose che rischiano di essere inutilizzabili a breve, salvo rinunciando agli importanti aggiornamenti del sistema operativo rilasciati da Apple.

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5 Commenti

  1. guido lovisolo
    Pubblicato 1 febbraio 2012 alle 08:47 | Link Permanente

    Scusa Matteo, ma io ho appena comprato il nuovo Navionics Europe e l’ho pagato 19,90 € e non 35.
    Saluti
    Guido lovisolo

  2. Matteo Stagi
    Pubblicato 1 febbraio 2012 alle 10:09 | Link Permanente

    Ciao Guido, ho visto. Deve essere stato ridotto il prezzo. Grazie per la segnalazione.

  3. Elis
    Pubblicato 26 marzo 2012 alle 04:35 | Link Permanente

    vecchio cliente del marine mediterranean che ho usato con soddisfazione e adesso scopro che non è più aggiornabile.
    Dopo questo scherzetto non tornerò di certo a pagare altri 20 euro per un’altra versione, cercherò un altro programma. Gran brutta figura per una azienda blasonata come navionics.

  4. dario
    Pubblicato 17 giugno 2012 alle 14:50 | Link Permanente

    applicazione solo da giocarci ,il paragone con qualsiasi apparecchio in commercio non è paragonabile, paragone non sostenibile

  5. Roberto Brunelli
    Pubblicato 20 settembre 2012 alle 01:09 | Link Permanente

    Prove e testimonianze di regatanti e professionisti della vela dicono l’esatto contrario di quello che afferma Dario. Basta documentarsi sfogliando le riviste francesi o inglesi che almeno a mio parere hanno un ben diverso spessore di quelle italiane