Il futuro delle web agency non sta nell’installazione di WordPress

A Gianluca Diegoli, autore di [mini]marketing e uno dei pochi marketing guru al passo con i cambiamenti dettati da internet, invidio principalmente la capacità di sintesi.

Capita però a volte che la sintesi, soprattutto quando applicata a campi di non propria competenza, conduca a conclusioni semplicistiche, affrettate o semplicemente male interpretabili.

Diegoli nel suo post di lunedì parlando della migrazione del suo blog alla piattaforma WordPress e della facilità con cui ha installato l’applicativo scrive “Il fatto che anche io ci riesca butta un’ombra sinistra sul futuro delle web agency (chiunque vi chieda più di un giorno di lavoro per installarvi un sito con WP come CMS, che copre il 90% delle esigenze delle PMI italiane, vi sta raggirando.”

Chi mi segue, soprattutto su FriendFeed, sa come io non sia certo uno strenuo difensore dei sedicenti web guru, delle agenzie web e della mia categoria professionale in genere. Il mondo degli operatori della rete è pieno sia di fortunati fruitori di rendite da posizione che di esperti improvvisati low-cost  (il peggio è quando si incontra un esperto improvvisato che gode di rendita di posizione. E non è così raro).

Contro la bassa qualità degli operatori del settore combatto pro domo mea. Ma sostenere che la facilità di installazione di WordPress butti un ombra sul futuro delle web agency mi pare davvero azzardato.

installa-wordpress-gratuitamente

Trovata facendo una ricerca su internet per "Installazione WordPress"

Con grande sforzo e senza certamente ottenere eguale capacità incisiva tenterò una risposta sintetica per punti:

  • L’installazione di un applicativo è solo la primissima parte del lavoro che una web agency può essere chiamata a svolgere. Oltre alla sua successiva personalizzazione occorre considerare la costante manutenzione.
  • E’ vero che WordPress potrebbe coprire il 60% (il 90% no) delle esigenze delle PMI ma, in molti casi, con l’installazione e configurazione di ulteriori plug-in. Anche essi richiedono manutenzione. E, inoltre, molti plug-in possono finire per rallentare sensibilmente la velocità di WP (già di suo non eccezionale).
  • Solitamente la facilità di installazione di applicativi e plug-in vari è direttamente proporzionale alla loro diffusione anche se totalmente inutili ai fini della comunicazione, con crollo contestuale dell’usabilità del sito affollato di inutili widget. Sapere installare un applicativo non vuole dire essere esperti di UX.
  • Per esperienza personale i clienti (le PMI) vogliono una soluzione ad hoc, vogliono differenziarsi, hanno esigenze specifiche. E sono i primi ad accantonare soluzioni open source anche se più economiche.
  • Un sito, un applicativo deve essere riempito di contenuti. L’attività di copywriting (con attenzione alla SEO) e l’organizzazione dei contenuti dovrebbe essere una delle principali attività di una web agency.
  • Esistono anche imprese che non sono piccole o medie.

Aggiunge Diegoli “Per la grafica, davvero chiedetevi se ne vale la pena creare un template ad hoc o mettere mano minimamente al CSS di un template standard e concentrarvi sui contenuti”

Su questo punto sono abbastanza d’accordo e apprezzo che come tema abbia scelto Thematic, lo stesso utilizzato da questo blog. Qualche personalizzazione però forse anche su minimarketing.it ci starebbe bene. Così mi pare ancora un po’ troppo scialbetto anche se i contenuti rimangono grandi.

Su questo blog troverà alcuni utili tutorial per poter procedere in conto proprio e a costo zero alla personalizzazione di Thematic.

Se poi dovesse trovarsi in difficoltà o non volesse rubare troppe ore al suo lavoro di esperto di marketing potrà comunque rivolgersi al mio studio che dietro fattura si occuperà di sbrigare tutte queste fastidiose questioni tecniche.

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4 Commenti

  1. Pubblicato 11 febbraio 2010 alle 04:23 | Link Permanente

    Hai ragione, la sintesi porta a esprimersi male o cmq a essere male interpretati, oppure interpretati alla lettera o in senso *operativo* come la vedi tu, che lavori “nel settore” (e se permetti, nel settore delle web agency ci ho lavorato dal 97 e ci lavoro tuttora, come committente e come consulente :)

    Quello che scrivi dal punto di vista di un mondo perfetto è tutto vero, ma spesso è nelle pieghe della realtà che trovi giustificazione alla mia visione: ti riporto qui per rapidità, il commento fatto su FF. ciao!

    “il mio discorso non è che siccome io lo so fare, lo specialista non serve più, figuriamoci (bisognerebbe leggere il post, BTW, vale anche per Dadda). Il senso è invece che la rete ha democratizzato molti tool e molti skill, e quindi alzato l’asticella. Siete professionisti? Dimostratelo! Avete un CMS “proprietario” customizzato sviluppato da voi che cercate di vendermi a n milioni di euro? Facciamo il confronto con WP!
    Io sono contrario (e credo che alla lunga vivaddio moriranno) alle customizzazioni imposte più per il ricavo del consulente o alla follia creativa o all’ego dei committenti che per effettive esigenze dello user finale. Tutto qua.

    BTW: il mio tema è ovviamente provvisorio, se fossi un’azienda avrei pagato un consulente che mi avrebbe proposto un’animazione flash molto emozionale e appealing ecc. ecc. 😉

  2. Matteo Stagi
    Pubblicato 11 febbraio 2010 alle 04:46 | Link Permanente

    Gianluca, grazie per il tuo intervento. Io il tuo post l’ho letto e penso che lo abbia anche fatto Dadda. Seguendo sia il tuo blog che i tuoi interventi su FriendFeed credo di potere conoscere abbastanza bene il tuo pensiero e di condividerlo anche.

    Tuttavia non posso che concordare con quanto scrive Roberto Dadda:

    Nella storia del software, e i siti non fanno eccezione, ogni tanto qualcuno fa affermazioni del genere che sono pericolosissime perché creano false aspettative.

    Tu sei una persona molto seguita e con molto credito specie nel mondo “2.0”. Per questo certe sintesi, facilmente male interpretabili, dovrebbero essere esternate con più cautela.

  3. Pubblicato 11 febbraio 2010 alle 08:09 | Link Permanente

    nella webagency londinese in cui lavoro, un discorso come questo:

    “chiunque vi chieda più di un giorno di lavoro per installarvi un sito con WP come CMS, che copre il 90% delle esigenze delle PMI italiane, vi sta raggirando”

    non ha senso.

    per quanto riguarda sviluppo abbiamo tre reparti: user experience, graphic design, e development (senza contare brand, marketing e comunicazione)

    la scelta di un CMS piuttosto che un’altro semplifica solo una piccola parte del “development”.

    d’accordo, tutto questo apparato è overkill per una PMI italiana, ma anche togliendo una grossa fetta di skills, io lascerei sempre e comunque il trio user experience (dimenticata in italia) + graphic design + development.

  4. Pubblicato 12 febbraio 2010 alle 12:54 | Link Permanente

    Bravo Matteo, finalmente qualcuno che cerca di fare un pò di chiarezza su WP. Certamente WP non è il futuro di una web agency ma senza dubbio è uno strumento che ogni web agency dovrebbe conoscere. Quello che più mi spaventa in realtà non solo le installazioni di WP ma una serie di “guru” che traducendo qualche articolo di qualche noto blog americano, si ergono a “super consulenti” . Gente che dice che basta un blog in WP per fare soldi con AdSense (mentre i soldi li fanno loro dicendo queste fandonie) …. gente che non si è mai “sporcata” le mani con css, php, mysql e che non ha mai gestito sito da qualche milione di pageviews al mese …. ma che lo stesso pretende di “sapere” … Alla fine il tentativo un pò subdolo è questo: “non date soldi alle web agency, dateli a me che vi faccio da consulente, tanto per fare un sito basta WP” … poi se quel template è già stato adottato da altri 30 siti…
    Mi fermo qui perchè di cose ne averi da dire tante altre …