Foursquare e la svendita in rete della nostra privacy: pericolo o opportunità?

Spunto per questo post è stato l’intervento di Luca Telese a Word Wide Apps e un thread su FriendFeed sul tema della  privacy

L’argomento privacy su Internet sta diventando sempre più di interesse generale e non stupisce che un giornalista dei mainstream media ne faccia il fulcro del suo intervento riguardo Foursquare, l’applicazione web che consente ai suoi utenti di indicare dove si trovano grazie al GPS presente sui telefoni di ultima generazione.

Non stupisce neppure che certe sue affermazioni riguardanti l’uso della carta di credito online e la nostra privacy svenduta ai Social Network vengano accolte con una certa criticità dal pubblico in sala composto da abituali e smaliziati frequentatori della rete.

foursquare_logo

Da una parte gli abitanti della rete, pronti a provare ogni nuova possibilità offerta dal media senza remora. Dall’altra una ampia fetta di popolazione che si affaccia timidamente a un mondo sconosciuto tenendosi ancora i media tradizionali (giornali, televisione, passaparola) come fonte primaria di informazione.

Entrambi i gruppi si muovono su terreni inesplorati. Nessuno infatti sa esattamente dove ci porterà questa condivisione sempre più estrema di dati personali sulla rete.

Tento, tuttavia, di individuare alcuni spunti di riflessione:

  • In rete esistono utenti esperti e neofiti. L’atteggiamento riguardante la privacy è, tuttavia, più articolato: c’è chi condivide tutto e chi nulla. Chi si nasconde dietro un nickname e chi utilizza il proprio nome e cognome per presentarsi su internet come nella vita reale.
  • I media tradizionali tendono a riportare informazioni allarmistiche e incomplete, analizzando il fenomeno sotto punti di vista ormai obsoleti.
  • Manca ancora una qualsiasi base normativa riguardante il rapporto tra autore dell’informazione personale (noi) e l’editore (il social network). Non ho parlato volutamente di proprietario: spesso non è chiaro se avvenga una cessione di diritti tra le parti. Il contesto internazionale in cui si sviluppa il tema (società americane, server farm in asia, utenti in europa, etc) complica ulteriormente la cosa.
  • Conseguenza del punto precedente è la domanda: a chi stiamo passando i nostri dati? Siamo certi che domani non verranno modificate unilateralmente le condizioni a cui potranno essere impiegati?

checkinhere-cling

E’ mio personale parere che la condivisione in rete apra nuove opportunità di crescita del proprio network di relazioni (e quindi di conoscenza).

In questo contesto l’utilizzo della propria identità reale in rete aiuta a ramificare meglio questa rete attraverso sinergie di contatti con il mondo reale anziché rimanere chiusa in un mondo virtuale. Servizi come LinkedIn ma anche incontri semi-ludici come la BlogFest permettono di dare un’utilità pratica a questa potenziata rete di relazioni.

Per accrescere la propria rete occorre aprirsi. Ben vengano quindi tutti i servizi che possono svelare quali sono i miei interessi. Con Foursquare posso fare conoscere alla mia rete di amicizia che sono stato in un ristorante, che mi è piaciuto e che consiglio loro un determinato piatto: questo è utile.

Questa apertura avrà nel medio-lungo termine dei riflessi sulla percezione globale del concetto di pubblico e di privato e sull’etica sociale. In attesa che ciò avvenga è conveniente valutare attentamente cosa desideriamo fare conoscere al mondo intero.

L’utilizzo della propria identità reale in rete aiuta, a mio avviso, in questo ‘contenimento’ dell’informazione condivisa. Consapevoli, infatti, che l’informazione risulti associata al nostro nome e cognome ci chiediamo “sono contento di urlarlo ai quattro venti?“. E probabilmente condivideremo la nostra posizione al ristorante ma non quella del sexy shop di fiducia.

Vanno infine sfatati alcuni miti diffusi principalmente attraverso i media tradizionali da chi la rete non la conosce.  Esempio di mito da sfatare: attraverso foursquare il ladro potrà entrarti in casa certo di non trovarti perché sa che sei altrove.

Penso che il ladro utilizzi metodi più tradizionali per svaligiarti la casa. Inoltre, si sappia, potrei fare un check-in falso, risultando in vacanza alle Bahamas, per poi aspettarlo al buio e in silenzio in casa mia con una padella in mano.

Espressioni collegate a questo post:
1. Adelante, Pedro, con juicio
2. Est modus in rebus.

Termini collegati: , , I commenti ed i trackbacks sono attualmente chiusi.

Un Commento

  1. Pubblicato 24 settembre 2010 alle 06:12 | Link Permanente

    Bel post complimenti, con ottime citazioni e domande, bravo.
    ciao
    Zeno