Energie alternative

Terzo mondo. Terziario arretrato. Terza età di una Italia ormai stanca e rassegnata.

Quante emissioni di CO² è possibile evitare con un uso intelligente degli strumenti già a nostra disposizione?

Un cartonicino color cartone chiaro sta sulla mia scrivania da giorni. Sono tentato di cestinarlo. In passato l’ho fatto qualche volta. E’ l’avviso di giacenza di una raccomandata che mi è stata recapitata la settimana di ferragosto.

Non ho per niente voglia di prendere l’auto o la moto per andare a recuperare un messaggio quasi certamente di poca importanza. Ma oggi esco, di buona lena pronto ad affrontare la cosa.

coda

Tre chilometri. Fortunatamente in moto evito code e problema parcheggi. Arrivo e c’è coda fin fuori dall’ufficio postale. Per fortuna siamo diventati moderni e c’è il numerino da prendere. Sopra la macchinetta c’è uno strano messaggio, scritto a mano, che non comprendo bene “A causa di problemi organizzativi sono sospese le prestazioni in tempo reale fino alle 12.30” O qualcosa di simile.

Il mio numero è il 115. Stanno servendo il 75. La fila avanza lentissima. Decido di sbrigare alcune altre commissioni durante l’attesa. Torno dopo quasi un’ora. E dopo 10 minuti tocca a me.

L’uomo dall’altra parte, cortese, consulta monitor, apre faldoni, recupera pile di carte e lettere. Alla fine ecco la mia raccomandata.  Mi viene comunicato l’adeguamento ISTAT di un canone d’affitto. Che nello specifico, essendo stata l’inflazione pari a 0,06%, è di 0 Euro. Insomma: tutto uguale.

Esiste il telefono. Esiste la posta elettronica. Esiste la posta elettronica certificata. La firma digitale. Perchè devo perdere due ore per sapere che il mio contratto d’affitto è immutato!?

In fila c’erano 40 persone. Almeno 1/4 doveva recuperare una raccomandata. Se la comunicazione fosse avvenuta con altri mezzi ci sarebbero state 10 auto in meno parcheggiate. Litri di benzina in meno bruciati. Ore ed energie di persone da impiegarsi in più utili usi.

Bisogna combattere. Cambiare le nostre abitudini. Non recuperare le raccomandate in giacenza. Se c’è qualcosa di davvero importante troveranno il modo di dircelo. Sfruttare gli strumenti che esistono già per migliorare lo stile di vita e i nostri consumi.

Quando mi chiedono ancora oggi (e capita spesso) di mandare un fax gentilmente rispondo che non dispongo più del mezzo. Ma sarei tentato di chiedere se invece posso mandargli un telex. E che manderei anche un messaggio a mezzo telegrafo ma che purtroppo mi hanno sospeso il servizio da quando hanno rimosso i pali della linea, qualche anno fa.

E mi state a parlare di idrogeno?

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Un Commento

  1. Guinea
    Pubblicato 23 settembre 2009 alle 03:09 | Link Permanente

    Per non parlare della benzina del poveraccio che la settimana di ferragosto è dovuto arrivare fino a casa tua, e di chissà quante altre persone, per consegnare la raccomandata, e la carta sprecata per realizzarla, con i vari costi di macchinari, di energia elettrica e tutto il resto.

    Scendendo nel dettaglio le cose diventano ancora peggiori!!

    La terra dei cachi